CUP e riferimento alla norma “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013”: ecco gli elementi che non devono mancare in fattura per mettere in tasca il contributo.
Documenti fiscali che attestano l’acquisto dei beni agevolati dalla disciplina Nuova Sabatini: la circolare direttoriale MIMIT n. 410823, del 6 dicembre 2022, le cui disposizioni sono già entrate in vigore dal primo gennaio 2023, chiarisce quali sono i riferimenti da inserire obbligatoriamente per non perdere il contributo.
Le fatture elettroniche, sia di acconto, sia di saldo, riguardanti i beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni, devono riportare nell’apposito campo il
Codice Unico di Progetto – CUP,
reso disponibile in sede di perfezionamento della domanda di accesso al contributo.
Le fatture devono recare anche la dicitura che rimanda alla norma istitutiva dell’intervento:
Art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013.
L’apposizione di entrambe le voci è a carico del fornitore, sia in caso di finanziamento bancario, sia per quanto riguarda gli investimenti in locazione finanziaria. In quest’ultima eventualità il compito di controllarne l’inserimento passa alla società di leasing, che resta in possesso della documentazione.
In fase di controllo e verifica, i titoli di spesa sprovvisti di questi due elementi non sono considerati validi. L’assenza determina la revoca della quota corrispondente di agevolazione.
Qui tutte le novità apportate dall’ultima circolare MIMIT: gli approfondimenti sul via alla linea d’intervento Nuova Sabatini Green, l’allargamento al fotovoltaico, il revolving del plafond, la semplificazione delle procedure e della rendicontazione.