Credito d’imposta 4.0 e Nuova Sabatini: per non compromettere la fruizione delle agevolazioni è necessario tenere le carte in regola. A partire da una corretta compilazione dei documenti di spesa, che devono riportare specifiche diciture atte a collegare gli acquisti per l’attività d’impresa ai benefici fiscali di cui godono. Apporre le giuste diciture su tutti i titoli di spesa relativi all’investimento per cui si richiede l’incentivo aiuta a prevenire eventuali contestazioni da parte delle autorità fiscali. Ecco i consigli dei consulenti Agevola per scongiurare la revoca dei contributi.
Qui un indice degli argomenti:
CREDITO D’IMPOSTA BENI STRUMENTALI
L’art. 1 comma 195 della L. 160/2019 stabilisce che «ai fini dei successivi controlli, i soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono tenuti a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. A tal fine, le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 184 a 194».
La dicitura corretta che dovrà essere inserita nella documentazione legata a beni strumentali materiali, immateriali (4.0 e ordinari) varia a seconda dell’arco temporale in cui viene effettuato l’investimento.
Dal primo gennaio 2022:
«Bene agevolabile ai sensi della Legge 30 Dicembre 2020 n. 178 – Legge di Bilancio 2021 – art. 1 commi dal 1051 al 1067, come modificati dal comma 44 dell’art. 1 della Legge 234/2021».
Solo per investimenti precedenti, relativi al periodo 16 novembre 2020 / 31 dicembre 2021 (con eventuale consegna del bene fino al 31 dicembre 2022 se effettuata la prenotazione entro il 31 dicembre 2021):
«Bene agevolabile ai sensi della Legge 30 dicembre 2020, n.178 (Legge di bilancio 2021), art. 1 commi dal 1051 al 1067».
Per l’ottenimento facile e certo del contributo, Agevola consiglia l’inserimento della dicitura all’interno di tutti i titoli di spesa relativi all’investimento per cui si richiede l’incentivo: ordini, fatture, documenti di trasporto.
NUOVA SABATINI
Nuova dicitura per le domande presentate a partire dal primo gennaio 2023:
“Codice Unico di Progetto – CUP”
(identificativo di 15 caratteri assegnato alla domanda di accesso al contributo),
ad esempio: “CUP – XXXXXXXXXXXXXXX”
+
“art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013”
È obbligatorio inserire entrambe le voci su tutti i titoli di spesa relativi all’investimento per cui è stata presentata domanda Nuova Sabatini al fine di escludere qualsiasi possibilità di contestazione o revoca del beneficio. I consulenti Agevola consigliano di indicarle anche nella causale del bonifico per il pagamento del bene agevolabile insieme al riferimento numerico del titolo di spesa cui si riferisce.
Nelle fatture elettroniche, sia di acconto che di saldo, le due voci devono trovare collocazione separata: il CUP nell’apposito campo, la dicitura “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013” nell’oggetto o nel campo note.
Vecchia dicitura per le domande presentate fino al 31 dicembre 2022:
“Spesa di euro … realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’art. 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69”.
Questa dicitura resta valida per le domande presentate in data anteriore al primo gennaio 2023, indipendentemente dalla data di trasmissione della richiesta unica di erogazione del contributo.
È obbligatorio inserire la dicitura su tutti i titoli di spesa relativi all’investimento per cui è stata presentata domanda Nuova Sabatini al fine di escludere qualsiasi possibilità di contestazione o revoca del beneficio. I consulenti Agevola consigliano di indicarla anche nella causale del bonifico per il pagamento del bene agevolabile insieme al riferimento numerico del titolo di spesa cui si riferisce.
Due linee guida restano valide sia per la dicitura 2023 sia per quella precedente:
Se CUP e dicitura (o solo la dicitura per le domande presentate fino al 31 dicembre 2022) non vengono aggiunti come descritto, è possibile procedere alla regolarizzazione con l’emissione di una nota di credito che annulli il titolo di spesa errato e con la successiva redazione di un nuovo titolo di spesa corretto.
Solo nel caso di fornitore estero non emettente fattura elettronica, il CUP e la dicitura (o solo la dicitura per le domande presentate fino al 31 dicembre 2022) devono essere apposti sull’originale di ogni fattura cartacea, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un timbro, nonché nell’oggetto o nel campo note della relativa comunicazione trasmessa all’Agenzia delle Entrate in modalità telematica attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), se prevista dalla normativa applicabile.