Assicurare continuità alle misure di sostegno per gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, potenziare il quadro agevolativo a favore di design e ideazione estetica, incentivare imprenditorialità femminile e proprietà industriale. Il governo lavora al DDL annunciato dal ministro Adolfo Urso, contenente disposizioni organiche per la valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy. In bozza, interventi che spaziano dall’istruzione al consolidamento delle filiere, dalla tutela del patrimonio culturale alla lotta alla contraffazione. Previsto il rifinanziamento della Nuova Sabatini con 274 milioni di euro.
«Dopo l’emergenza, ora è arrivato il momento del rilancio». L’annuncio di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, è giunto lo scorso 17 maggio, in occasione dell’assemblea di Confindustria Cuneo, come riporta il Sole 24 Ore. La legge-quadro sul Made in Italy, di cui è prevista la presentazione in Consiglio dei ministri questa settimana, «segna il passo […] per supportare la crescita straordinaria del sistema produttivo italiano nel mondo».
Tante le misure in cantiere, tutte puntate sulla promozione e sulla tutela del made in Italy, che coinvolgono trasversalmente i più diversi ambiti e differenti filiere.
La bozza del testo del DDL attualmente in circolazione, con 47 articoli suddivisi in 5 titoli, presenta però ad oggi alcune lacune, non ultime quelle relative alle coperture finanziarie degli interventi previsti e all’entrata in vigore. Secondo un’Ansa del 17 maggio, gli addetti ai lavori puntualizzano come sia «tutto ancora in divenire», evidenziando come «si tratti di un lavoro corale che coinvolge diversi ministeri».
Qui un indice degli argomenti:
Il DDL Made in Italy rifinanzia la Nuova Sabatini
Sul fronte degli incentivi per le imprese, con un plafond di 274 milioni di euro, fra le misure più rilevanti del disegno di legge c’è il rifinanziamento per l’anno in corso della Nuova Sabatini, ormai storico supporto per l’acquisto di macchinari e software da parte delle PMI. Le risorse andrebbero ad aggiungersi a quelle già stanziate dalla Legge di bilancio 2023.
La messa in campo di nuovi fondi per l’agevolazione è da tempo caldeggiata dalle categorie, che, Assilea in testa, hanno già avviato interlocuzioni per valutare l’opportunità di rendere la misura strutturale.
Nella bozza del DDL: anticipazioni per gli investimenti delle imprese
Al fine di rafforzare il sostegno alle iniziative di autoimprenditorialità e allo sviluppo di nuove imprese femminili su tutto il territorio nazionale, il DDL prevede l’istituzione di un’apposita riserva, per un importo di 15 milioni di euro, destinata al finanziamento degli interventi rivolti alle imprese a prevalente partecipazione femminile.
Al fine di potenziare il quadro agevolativo a favore degli investimenti delle imprese in design e ideazione estetica, viene prevista una dotazione di 202 milioni di euro.
60 invece i milioni che, in base all’attuale formulazione del disegno di legge, sarebbero a disposizione per istituire un fondo di valorizzazione delle filiere del legno-arredo 100% nazionale e delle fibre tessili naturali.
Prevista anche l’estensione del Voucher 3i, incentivo rivolto alle startup innovative, che finanzia l’acquisto di servizi di consulenza per i brevetti: dal 2024 potrebbe aprirsi anche alle microimprese.
Infine, ruolo cruciale nella struttura della prima bozza provvisoria sul tavolo del governo, lo gioca il Fondo Sovrano, pensato per «supportare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali, anche l’approvvigionamento di materie prime ed energia». Con una dote non ancora definita, il dispositivo consentirebbe al MEF di entrare nel capitale di imprese nazionali ad alto potenziale e di rilevanza sistemica.