Transizione 4.0: quasi 44 milioni di euro in credito d’imposta. Ecco quanto portano a casa le aziende che nel 2022 si sono affidate ad Agevola per accedere ai benefici garantiti dal Piano Transizione 4.0. A fronte di investimenti per un ammontare di oltre 91 milioni, le circa 200 imprese seguite dai consulenti del gruppo specializzato in finanza agevolata hanno abbattuto i costi legati alla crescita mediamente del 48%.
Da diversi anni supporta tutte le realtà che investono nella trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Il Piano Transizione 4.0, garantisce diverse linee di intervento per stimolare la competitività delle imprese italiane, attraverso l’attribuzione di crediti d’imposta legati agli acquisti di beni strumentali e all’avvio di attività di Ricerca & Sviluppo. Fino allo scorso anno il Piano includeva anche misure d’incentivazione per la Formazione 4.0, che tuttavia non sono state riconfermate nel 2023.
Qui un indice degli argomenti:
- Bilancio 2022: le imprese che hanno investito in beni materiali 4.0 e R&S con Agevola
- Transizione 4.0: un 2023 ancora da costruire
- Quali aziende hanno richiesto il credito d’imposta 4.0 nel 2022 con Agevola?
- Quali sono stati i beni più richiesti?
- Transizione 4.0 in rapporto all’insieme dell’agevolato
- Veneto: focus sul quadro regionale 4.0 in carico ad Agevola
- Commenti
Bilancio 2022: le imprese che hanno investito in beni materiali 4.0 e R&S con Agevola
Nel corso del 2022, Agevola ha guidato 196 aziende lungo il percorso di accesso al credito d’imposta, approntando 347 perizie a documentazione della rispondenza ai requisiti richiesti per l’ottenimento del beneficio.
A fronte di investimenti per oltre 91 milioni di euro, le imprese assistite dal gruppo si assicureranno quasi 44 milioni, utilizzabili in compensazione (dal momento di asseverazione delle perizie) in tre quote annuali che, per quanto attiene al 2022, saranno fruibili fino al 2024.
Va tenuto presente che spesso questi aiuti sono andati sommandosi a quelli previsti da altre agevolazioni, come la Nuova Sabatini, alleggerendo sostanzialmente gli sforzi degli imprenditori per l’adeguamento e il rinnovo della strumentazione.
Transizione 4.0: un 2023 ancora da costruire
«Potenziare la ricerca di base e applicata, favorire il trasferimento tecnologico; promuovere la diffusione del digitale nei processi produttivi, qualificando la forza lavoro impiegata nel suo utilizzo. L’obiettivo Transizione 4.0 è una delle leve fondamentali per la realizzazione del più ampio tentativo da parte dell’Unione europea di sostenere e rafforzare le prospettive di crescita e ripresa nel medio-lungo periodo». Commenta Jessica Gaigher, fondatrice di Agevola. «La recente Manovra finanziaria non ha apportato modifiche alle disposizioni previste dalla precedente Legge di bilancio: crediti d’imposta 4.0 con percentuali contributive dimezzate rispetto al passato esercizio per gli investimenti effettuati da gennaio 2023 fino alla fine del 2025 e mancato rinnovo degli incentivi per gli investimenti “ordinari”. Ad oggi non è nemmeno stato riconfermato il credito d’imposta per la Formazione 4.0».
Il MIMIT è attualmente al lavoro per reperire le risorse necessarie al ripristino delle più competitive percentuali previste nel 2022, attraverso un’interlocuzione costante con il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto e le istituzioni europee. «Il Piano Transizione 4.0 ha riscosso un successo crescente presso i nostri referenti nel corso degli anni, e la nostra operatività su questo fronte non ha smesso di intensificarsi sin dal 2018», osserva ancora Jessica Gaigher. «Oltre ad essere un pilastro per le aziende, rappresenta un tassello fondamentale della strategia complessiva del PNRR: gli obiettivi di digitalizzazione e innovazione non devono essere trascurati».
Quali aziende hanno richiesto il credito d’imposta 4.0 nel 2022 con Agevola?
Si tratta soprattutto di imprese del nord-est del paese (78%), bacino d’utenza di maggior prossimità alle sedi principali del gruppo. Si sono rivolte ad Agevola per l’ottenimento del contributo anche imprese del nord-ovest (15%), centro (5%) e sud Italia (2%).
Quali sono stati i beni più richiesti?
I beni acquisiti con un’agevolazione del 40% (aliquota di credito d’imposta in vigore lo scorso anno per i beni materiali 4.0 a fronte di investimenti fino a 2,5 milioni di euro) per cui Agevola ha gestito il maggior numero di pratiche sono stati, ex aequo, escavatori e trituratori mobili. Seguono le macchine operatrici e le pale gommate.
Transizione 4.0 in rapporto all’insieme dell’agevolato
Nell’ambito più ampio delle diverse possibilità d’incentivazione proposte da Agevola ai suoi interlocutori, il Piano Transizione 4.0 riveste un ruolo di crescente importanza: nel 2022 le perizie 4.0 hanno rappresentato circa il 17% delle pratiche seguite (dal 2018 al 2021 la quota media non raggiunge il 14%).
Veneto: focus sul quadro regionale 4.0 in carico ad Agevola
Le aziende venete che nel 2022 hanno avuto accesso al credito d’imposta associato al Piano Transizione 4.0 con Agevola sono state 65, e hanno richiesto un totale di 110 perizie per altrettanti beni strumentali. Hanno investito quasi 30 milioni di euro, per i quali verrà corrisposto un totale di oltre 14 milioni di euro nella forma del credito d’imposta. La provincia nella quale Agevola ha eseguito il maggior numero di perizie è stata Vicenza (36%). Seguono Verona (31%), Treviso (13%) e Padova (11%). Infine Venezia e Rovigo (entrambe al 5%).
Relativamente all’oggetto d’investimento, il bene 4.0 più richiesto (e agevolato) nel 2022 è stato il magazzino automatizzato (50%). Le imprese venete che si sono rivolte ai consulenti Agevola hanno inoltre acquisito bottali (30%) e pale gommate (20%).