Il 2023 si è chiuso con il boom dell’export. Dall’industria italiana produttrice di macchine utensili, robot e automazione, ai distretti della meccanica e dell’agro-alimentare, le buone performance delle esportazioni, verso paesi europei e non, aprono a prospettive di crescita anche per il 2024. Internazionalizzare può essere, oggi più che mai, una mossa vincente. In particolare, se l’inserimento e il rafforzamento nel contesto competitivo globale sono sostenuti con finanziamenti a tasso agevolato, cui si aggiunge una quota di fondo perduto fino al 10%.
Da SIMEST sei opportunità che accompagnano le PMI, e non solo, nello sviluppo oltre confine.
2023, è record storico in valori correnti per l’export extra Ue: per la prima volta le esportazioni hanno superato i 300 miliardi di euro, dai 295 del 2022. Rispetto al dato pre-Covid, 235 miliardi, la crescita tocca quasi il +30%.
In generale, ha registrato l’Istat, a contribuire sono le maggiori vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli.
Qui un indice degli argomenti:
La domanda estera traina anche il 2024
L’andamento positivo era stato anticipato, ancora lo scorso dicembre, dall’annunciata chiusura in crescita dell’industria italiana produttrice di macchine utensili, robot e automazione, comunicata dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu – Sistemi per Produrre. Un risultato determinato proprio dal buon andamento delle esportazioni, che hanno sostanzialmente sostenuto il mercato crescendo del 10,3% rispetto al 2022, ad una cifra record di 3.825 milioni di euro.
Per il 2024, le previsioni di Ucimu vedono la produzione ancora in crescita di nuovo grazie al traino della domanda estera, con esportazioni che si attesteranno a 4.070 milioni di euro (+6,4%).
Sì, perché quest’anno il commercio internazionale di beni crescerà a un ritmo dell’1,7% in volume (+4,4% i servizi). Lo riporta l’Ufficio Studi Sace, nella sua fotografia della domanda mondiale elaborata nella Where to export Map 2024, presentata l’11 marzo. Trainati da diversificazione economica, spinta green e digital, i mercati con maggiore potenziale sono Usa, Emirati Arabi Uniti, Spagna, India, Arabia Saudita, Cina, Corea del Sud, Vietnam, Messico e Brasile.
I distretti più attivi fuori dall’Italia
Guardando invece agli andamenti settoriali descritti dall’ultimo Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo, pubblicato a dicembre 2023 e riferito ai primi sei mesi dello scorso anno, si ricava il dato dell’aumento delle esportazioni distrettuali a prezzi correnti pari al +2,3% tendenziale.
Particolarmente buone le performance della meccanica, che ha registrato un progresso a doppia cifra e pari all’11,2%. Seguono i distretti specializzati nell’agro-alimentare (+5,6%) e nel sistema moda (+2,3% per i beni di consumo e +1,8% per i beni intermedi).
Anche la pubblicazione trimestrale sull’evoluzione congiunturale dei distretti industriali monitorati da Intesa Sanpaolo riporta prospettive positive per il breve periodo: «l’atteso rientro dell’inflazione e il ritorno alla crescita di alcuni importanti sbocchi commerciali, come la Germania, consentiranno alle esportazioni dei distretti di ritornare su un buon trend di crescita nel corso del 2024».
SIMEST: le risorse per l’internazionalizzazione
Da fonti diverse, i dati confermano le interessanti opportunità per le imprese italiane al di fuori dei confini nazionali. Internazionalizzare è oggi più che mai prioritario per mettere in atto strategie di business volte all’evoluzione e alla crescita aziendale.
Certo, il processo di espansione sui mercati stranieri richiede risorse straordinarie. Per sostenere le aziende della penisola nell’inserimento e nel rafforzamento della propria posizione nel contesto competitivo globale, il Fondo 394 per l’internazionalizzazione delle PMI messo a disposizione da SIMEST propone sei linee di finanziamento a tasso agevolato: forme di supporto concreto per consentire la partecipazione a fiere e mostre internazionali (anche in Italia) o agevolare l’inserimento commerciale in nuovi mercati. Ma anche per favorire lo sviluppo dell’e-commerce o aprire le porte dell’ufficio a figure professionali dedicate all’internazionalizzazione, digitalizzazione e innovazione (come i temporary export manager, i digital manager e gli innovation manager).
Combinabili le sei linee di finanziamento agevolato, con fondo perduto al 10%
I bandi SIMEST, combinabili tra loro entro un limite di esposizione, permettono di approntare un’articolata strategia di crescita estera, da alimentare attraverso le risorse della finanza agevolata.
Con una dotazione di 4 miliardi di euro riservata in prevalenza alle PMI, ma accessibile alle imprese di ogni dimensione, il Fondo 394 si declina in una scelta di diverse tipologie di finanziamenti a tassi agevolati (0,511%), a cui si aggiunge una quota di cofinanziamento a fondo perduto del 10% (in regime de minimis): fino a 100 mila euro per ogni progetto ammesso.
Le sei diverse linee di intervento agevolativo gestite dalla società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in convenzione col Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presentano anche il vantaggio della cumulabilità con altre agevolazioni che non costituiscono aiuti di Stato, come il credito d’imposta 4.0 e la Nuova Sabatini, sempre nei limiti normativamente previsti.
Il valore della consulenza
Il futuro è globale, e molto più accessibile di quanto possa sembrare: con Agevola è possibile ottenere subito una prevalutazione gratuita dei progetti in programma. Tecnici specializzati esamineranno l’eleggibilità dell’investimento, vagliandone la cumulabilità con altre agevolazioni per il massimo abbattimento dei costi.
Dalla prima raccolta documentale alle integrazioni eventualmente richieste, ogni pratica è in buone mani, gestita interamente da personale dedicato, fino all’aggiudicazione del contributo.