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31 Gennaio 2025

2025: spartiacque per gli incentivi agli investimenti

Imprese chiamate ad agire per cogliere le opportunità in scadenza

Il mese di gennaio ha inaugurato un anno spartiacque per le agevolazioni agli investimenti aziendali. Molti degli strumenti oggi disponibili per incentivare l’innovazione e la digitalizzazione scadranno entro la fine del 2025. Per “Industria 4.0” (beni materiali) e Transizione 5.0 è fissato il termine al 31 dicembre; il credito d’imposta ZES Unica ammetterà beni acquistati e investimenti immobiliari realizzati fino al 15 novembre. Prospettiva più a lungo termine per la Nuova Sabatini, rifinanziata fino al 2029, e per il credito d’imposta associato alle attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, disponibile fino al 2031. Resteranno invece accessibili solo per l’anno 2025 le branche di quest’ultima agevolazione dedicate a innovazione e design. Le imprese che intendono sfruttare gli incentivi sono chiamate a pianificare subito gli acquisti di beni strumentali o l’avvio di progetti di innovazione.

Agire rapidamente per cogliere le ultime opportunità offerte dalle agevolazioni fiscali “storiche”, prima di un possibile cambio di paradigma.

Il 2025, appena iniziato e già in rincorsa, si configura infatti come un anno spartiacque per le “classiche” forme di agevolazione per gli investimenti. Dal 2026, il quadro potrebbe cambiare radicalmente, anche sulla scia della riforma governativa degli incentivi e dell’evoluzione della politica industriale europea.

Orizzonte ristretto per il panorama attuale

Nuovi strumenti d’aiuto potrebbero occupare la scena nell’anno che verrà, garantendo un parco benefici più organico e lungimirante; per ora, tuttavia, è inevitabile prendere atto del breve termine che caratterizza il panorama attuale, con diversi schemi d’aiuto (più o meno rodati) a scadenza entro la fine del 2025: così il credito d’imposta per ricerca e sviluppo nelle declinazioni innovazione e design, il credito d’imposta per i beni materiali 4.0, il credito d’imposta Transizione 5.0 e quello riservato alla Zona Economica Speciale Unica.

«Pur potendo immaginare dal prossimo anno l’attivazione di altre forme di agevolazione predisposte dal Governo in sostituzione delle attuali in scadenza il 31 dicembre 2025», commenta l’ingegner Bruno Mosole, collaboratore di Agevola Imprese Group, «qualora un imprenditore ritenesse di interesse per la sua azienda dotarsi di nuove macchine ad elevato contenuto tecnologico e basso impatto ambientale, ciò al fine di poter utilmente essere presente sul mercato, è sicuramente arrivato il momento di concretizzare e procedere rapidamente, in modo da poter godere dei benefici assicurati dalle agevolazioni ora attive».

Pianificazione immediata, non sono ammessi ritardi

Per fruire dei benefici, le aziende che stanno programmando di acquistare beni strumentali tecnologicamente avanzati hanno necessità di verificare subito la compatibilità con gli strumenti agevolativi disponibili; pianificare immediatamente ordine e consegna; raccogliere documentazione adeguata ad ogni step dello specifico iter procedurale che caratterizza la misura, o le misure, selezionate.

Quelle che invece volessero avviare un progetto di ricerca e sviluppo godendo dei relativi crediti d’imposta, sono chiamate a definirlo e classificarlo con prontezza per verificare la sua eleggibilità; calcolare le spese agevolabili e il beneficio atteso, predisporre la documentazione tecnica con l’aiuto di esperti e verificare la cumulabilità con altri incentivi.

Prevalutazione: i principali fattori da considerare

All’impresa che vuole dotarsi oggi di nuovi macchinari più performanti e avanzati, incrementare la capacità produttiva o implementare nuovi processi è consigliato avvalersi immediatamente di un’assistenza professionale per valutare la praticabilità di diversi percorsi d’incentivazione. Tanti i fattori da considerare, dalle dimensioni aziendali ai prerequisiti di ingresso alle differenti agevolazioni, quali rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, supportati da apposita documentazione.

Considerando poi la tipologia di investimento e i suoi termini temporali, sarà possibile individuare la misura percentuale delle agevolazioni applicabili e prevederne la cumulabilità, fermo restando il divieto di doppio finanziamento.

Una consulenza esperta sarà in grado di garantire una gestione completa delle eventuali certificazioni e relazioni richieste, nonché del meccanismo di comunicazione ex ante ed ex post ormai largamente adottato per l’attribuzione dei crediti d’imposta rivolti alle imprese. Grazie a un supporto specialistico, sarà infine possibile per l’azienda far fronte ai controlli messi in atto dagli enti preposti che, vale la pena ricordarlo, sono sempre previsti in caso di ottenimento dei benefici.

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