Agevola Imprese

Transizione 4.0
09 Agosto 2023

Investire nel green: il trend 2024 è l’impresa 5.0

Incentivi alle imprese: il futuro si tinge di verde. Per mettere al sicuro il pagamento delle prossime rate e attingere ai fondi REPowerEU, da distribuire anche sul sostegno alle aziende italiane, il Governo chiede modifiche al PNRR. E si attiene alla direttiva generale di politica industriale: rafforzare la transizione ambientale, dirottando le risorse finanziarie sul 5.0. Roma attende l’OK entro fine agosto 2023 dal Comitato economico e finanziario del Consiglio Ue.

Proiettare il Piano Transizione 4.0 verso un nuovo paradigma 5.0, orientato alla transizione verde, alla realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e all’ampliamento di quelli già esistenti, a condizione che l’energia prodotta sia impiegata esclusivamente ai fini dell’autoconsumo nell’ambito dei processi aziendali.

Così il Governo presenta all’Europa il suo nuovo Piano Transizione 5.0, schema di supporto alla transizione verde nel sistema produttivo, che intende assorbire dal REPowerEU 4,04 miliardi di euro. Destinato a tutte le imprese, comprese le piccole e medie, per come è disegnato oggi sfrutterà il meccanismo collaudato del credito di imposta e riguarderà tutti i settori strategici dell’economia, incluso il turismo.

Transizione 5.0, la trasformazione green dell’industria nazionale

Il suo obiettivo sarà accelerare la riconversione sia della dotazione di beni strumentali, sia dei processi produttivi delle imprese, attraverso un sostegno largamente accessibile, automatico e non selettivo (il credito di imposta).

Nello specifico, il Piano Transizione 5.0 è concepito per incentivare le imprese a realizzare progetti indirizzati a:

  • riduzione del consumo dell’energia nei processi produttivi,
  • sostituzione dei combustibili fossili,
  • riduzione delle emissioni in atmosfera,
  • recupero di materie prime critiche,
  • circolarità dei processi produttivi attraverso un uso più efficiente delle risorse.

Implementazione Nuova Sabatini Green, apertura all’energia rinnovabile

Nella bozza “Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU”, presentata lo scorso 27 luglio dal Ministro Raffaele Fitto alla Cabina di regia PNRR e ridiscussa in Parlamento il primo agosto 2023 per la successiva trasmissione alla Commissione Europea, si individua anche un’altra azione mirata al supporto degli investimenti privati.

La volontà, espressa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è quella di destinare 320 milioni di euro al sostegno degli investimenti green e all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI attraverso la misura Nuova Sabatini Green. Anche in questo caso l’obiettivo è favorire la transizione energetica, con particolare attenzione all’adozione di soluzioni innovative che consentano la realizzazione di programmi di investimento diretti alla autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e all’ottimizzazione dei consumi energetici.

L’avvio di un percorso promettente

La direzione adottata nella prima configurazione di quella che dovrebbe imporsi come una vera e propria rivoluzione 5.0 risponde all’esigenza di un’immediata riduzione dell’impatto dei cicli produttivi sull’ambiente. Una tematica sollevata anche da Agevola, rappresentata per l’occasione dall’ingegnere Bruno Mosole, nel corso di un recente confronto con la filiera estrattiva, all’evento CavaExpoTech. «Le impese che vogliono investire nell’efficientamento energetico e nella circolarità, in una digitalizzazione che abbia concreti risvolti anche sulla sostenibilità della produzione, oggi devono orientarsi in una giungla di possibilità d’incentivazione molto mirate. Ciò di cui si sente il bisogno, soprattutto a livello del principale tessuto imprenditoriale del paese, quello costituito dalle PMI, è l’agevolazione strutturale, anche nell’ambito Green. Dei passi in avanti sono già stati fatti, ma occorrono interventi ancora più incisivi».

La risposta potrebbe dunque arrivare presto, insieme a una pioggia di fondi europei da ridistribuire sulle imprese.

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