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ZES Unica: verdetto sulla quota di credito spettante a metà dicembre

Dopo l’overbooking estivo, con la pezza messa dal dl Omnibus, si attende un significativo ridimensionamento delle percentuali di credito d’imposta ZES Unica potenzialmente fruibili dalle imprese che hanno “prenotato”. Attenzione, però, alla nuova procedura di comunicazione integrativa, da completare fra il 18 novembre e il 2 dicembre 2024: aver già realizzato gli investimenti non basta più per compensare, serve doppia ricevuta dall’Agenzia delle Entrate. Tra selezione naturale degli investimenti eleggibili e nuovi fondi, atteso per la metà di dicembre il verdetto sull’ammontare di credito effettivamente fruibile da ogni impresa.

 

Nel caldo soffocante dell’estate, il riparto ZES Unica è stato una doccia fredda per molte imprese con investimenti in programma nelle regioni del Mezzogiorno. L’overbooking dei crediti d’imposta, “prenotabili” dal 12 giugno al 12 luglio 2024, aveva portato a una rimodulazione al ribasso delle quote potenzialmente attribuibili agli aderenti all’iniziativa, con coda di polemiche politiche e scambi al vetriolo tra Governo e Agenzia delle Entrate.

A correggere il tiro era infine intervenuto l’articolo 1 del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, cosiddetto dl Omnibus, la cui conversione in legge è ad oggi in corso di esame in commissione al Senato.

Scrematura e rifinanziamento paracadute

In base alle più recenti disposizioni normative, gli oltre 16 mila soggetti che hanno aderito alla finestra di prenotazione, a pena di decadenza dell’agevolazione, dovranno trasmettere nel periodo compreso fra il 18 novembre e il 2 dicembre 2024, una comunicazione integrativa per certificare l’effettiva realizzazione dell’investimento (che deve avvenire entro il 15 novembre 2024). Il passaggio è obbligatorio anche se la comunicazione originaria “di prenotazione” già inviata si riferiva a investimenti agevolabili già realizzati alla data di trasmissione.

Si attende che questa procedura sia in grado, già da sola, di liberare adeguate risorse attraverso una “selezione naturale” dei progetti d’investimento eleggibili: i crediti richiesti avevano infatti superato di cinque volte la dotazione, costringendo le Entrate a mettere in atto il penalizzante riparto dei fondi con il Provvedimento Direttoriale del 22 luglio 2024.

Se, come è probabile, si registrerà un certo numero di rinunce da parte delle imprese che possono aver inviato istanza di prenotazione senza un’adeguata valutazione dei tempi di consegna, quelle che resteranno in gioco si vedranno assegnare un maggior credito d’imposta rispetto a quanto comunicato dalle Entrate dopo il riparto.

Non bastasse il “setaccio” della comunicazione integrativa, il decreto Omnibus prevede un ulteriore stanziamento di fondi per risollevare le percentuali mutilate: fino a un massimo di 1.600 milioni di euro per il 2024. Anche se la scrematura non dovesse dare risultati apprezzabili, basterebbe tale rifinanziamento per raddoppiare la quota di aiuto al momento fruibile.

Attenzione alla nuova procedura di comunicazione

La nuova procedura si sostituisce a quella inizialmente indicata nel Provvedimento delle Entrate dell’11 giugno 2024, protocollo 262747/2024: prevedeva che il credito d’imposta derivante dalla comunicazione fosse compensabile una volta che l’investimento risultasse effettivamente realizzato.

Le più recenti disposizioni invece implicano invece che, per utilizzare il credito, sia necessario aspettare due ricevute da parete dell’AdE dopo aver inviato la comunicazione: la prima a conferma della presa in carico, la seconda attestante il riconoscimento definitivo del credito d’imposta.

Comunicazione integrativa, il modello è già online 

Il modello di comunicazione integrativa che attesta l’avvenuta realizzazione entro il termine del 15 novembre 2024 degli investimenti nella ZES Unica, con le relative istruzioni e le modalità di trasmissione telematica, è già stato caricato sul sito AdE, a disposizione dei beneficiari o dei soggetti da loro incaricati alla trasmissione delle dichiarazioni.

Chi ha “prenotato” tra giugno e luglio, potrà inviarlo all’Agenzia utilizzando il suo software “Zes unica integrativa” dal 18 novembre al 2 dicembre 2024.
Il modello è composto dal frontespizio, dal quadro A (dati relativi al progetto d’investimento e al credito d’imposta), dal quadro B (dati della struttura produttiva), dal quadro C (elenco dei soggetti sottoposti alla verifica antimafia), dal quadro D (elenco delle altre agevolazioni concesse o richieste compresi gli aiuti de minimis) e dal quadro E (estremi delle fatture elettroniche ricevute e della certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti). Attenzione: non è possibile indicare un ammontare di investimenti effettivamente realizzati superiore a quello riportato nella comunicazione originaria di “prenotazione”.

Nello stesso arco temporale, dal 18 novembre al 2 dicembre, le imprese possono inviare una comunicazione integrativa che ne sostituisca integralmente un’altra (l’ultima sostituisce tutte le precedenti), oppure possono anche annullare una comunicazione integrativa già trasmessa.

Due ricevute per usare il credito

Dopo cinque giorni dalla presentazione della comunicazione integrativa da parte dell’impresa le Entrate caricheranno, nell’area riservata del sito, la ricevuta che ne attesta la presa in carico, o lo scarto con relative motivazioni.

L’agevolazione però non sarà utilizzabile prima del rilascio della seconda ricevuta, con la quale sarà comunicato ai richiedenti il riconoscimento all’utilizzo del credito d’imposta.

La percentuale di credito d’imposta spettante sarà resa nota con Provvedimento del direttore dell’Agenzia, da emanare entro dieci giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle comunicazioni integrative, fissato al 2 dicembre 2024.

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Jessica Gaigher / The Founder

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