Le imprese snobbano il Piano 5.0, troppo «difficile da usare»,...
Scopri di più30 novembre: nuova scadenza per i beni strumentali 2022
Proroga al 30 novembre 2023 del termine per completare gli investimenti Ordinari e materiali 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022, usufruendo dei crediti d’imposta in vigore lo scorso anno.
È una delle importanti novità apportate dagli emendamenti approvati negli ultimi giorni al Senato, nelle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio, relativi al testo del decreto Milleproroghe (Decreto legge n. 198/2022). Sebbene le nuove scadenze non saranno ufficiali fino alla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, a fine febbraio, la notizia della proroga trova già ampio accreditamento sulla stampa nazionale.
Dopo la proroga al 30 settembre disposta dalla Legge di bilancio, il Senato sposta di nuovo in avanti lo schema dei termini per il completamento degli investimenti in beni materiali 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022 (cioè con ordine confermato e pagamento di un acconto di importo non inferiore al 20%). Due mesi in più, per dare respiro ai costruttori di macchine che stanno procedendo a rilento con l’evasione degli ordini, a causa della scarsità di materie prime e del contemporaneo aumento della domanda. Due mesi in più, anche per venire incontro alle imprese che, pur avendo prenotato il bene materiale 4.0 nei termini giusti per godere delle più elevate percentuali di credito previste lo scorso anno, temono ritardi nelle consegne.
L’emendamento approvato introduce inoltre un secondo intervento, che rimanda al 30 novembre anche il termine per completare gli investimenti nei beni materiali e immateriali Ordinari previsti dal comma 1055 della legge 178/2020, sempre se prenotati entro la fine del 2022. Per questi investimenti, il credito d’imposta del 6%, su una spesa massima di 2 milioni (materiali) e di 1 milione (immateriali), non è più previsto dal primo gennaio 2023.
Le scadenze per investimenti sui software 4.0
Resta invece ferma al 30 giugno 2023 la scadenza per usufruire della percentuale di credito maggiorata al 50% sugli investimenti in software 4.0 prenotati nel 2022. In questo caso, dunque, non cambia la data entro cui, chi ha prenotato il bene immateriale 4.0 entro la fine dello scorso esercizio, deve completare l’acquisto.
Approvazione
L’emendamento approvato dalle Commissioni deve ancora passare al vaglio dell’Assemblea, il 14 febbraio. Infine dovrà ottenere l’OK dalla Camera dei Deputati. Non si escludono ulteriori modifiche lungo il percorso, che dovrà concludersi il 27 febbraio (termine ultimo per il varo della legge di conversione del decreto Milleproroghe).
Sebbene le nuove scadenze non possano essere considerate acquisite fino alla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, a fine febbraio, la notizia della proroga trova già accreditamento sulla stampa nazionale, a partire dal Sole 24 Ore.
«Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato di essere al lavoro, attraverso un’interlocuzione costante con il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto e le istituzioni europee, per rivedere il Piano Transizione 4.0, nell’ottica di un ripristino delle più competitive percentuali di credito d’imposta garantite lo scorso anno», conclude Jessica Gaigher, fondatrice di Agevola. «Questi primi step mossi nella direzione della dilatazione delle scadenze dimostrano un’attenzione, da parte del Governo, su questa linea d’incentivazione, che si auspica venga presto ribadita con significativi interventi correttivi».
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