Legge bilancio 2023, anticipazioni agevolato
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Legge di bilancio 2023, le anticipazioni sull’agevolato

Il Nadef, licenziato il 4 novembre e poi approvato il 9 novembre dal Senato, apre di fatto la strada del governo Meloni verso la Legge di bilancio 2023, che dovrà essere decisa entro Natale. La Nota, che rivede e integra le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica contenute nell’ultimo aggiornamento al Documento di Economia e Finanza stilato lo scorso settembre, ridisegna lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025. In vista della Manovra, sul tavolo nelle prossime settimane anche gli incentivi 2023 per le aziende, al vaglio del Ministero delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze.

Pur in ritardo, entrano sempre più nel vivo i lavori di preparazione della Manovra, di cui il Nadef costituisce l’ossatura. L’obiettivo è arrivare all’approvazione della Legge di bilancio 2023 entro la scadenza del 31 dicembre, pena l’esercizio provvisorio.

«Un forte impegno sarà dedicato all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), da cui dipendono gli investimenti per rilanciare la crescita sostenibile dell’economia italiana». La comunicazione ufficiale del Ministero dell’economia e delle finanze a corredo della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef), approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 novembre, lascia intendere la volontà del nuovo Governo di orientare la Manovra verso le traiettorie indicate dall’Europa: in particolare l’incentivazione degli investimenti per digitalizzazione, innovazione e transizione ecologica.

Questo nonostante «le prospettive di crescita dell’economia per il prossimo futuro appaiano oggi più deboli e incerte», riporta la Relazione al Parlamento del 4 novembre. «La previsione tendenziale di crescita per il 2023, tenuto anche conto degli sviluppi attesi per gli ultimi mesi dell’anno in corso, è rivista al ribasso allo 0,3%, rispetto allo 0,6% stimato a settembre».

Attesa la nuova Manovra, aperto anche il cantiere dell’agevolato

Se l’emanazione del Decreto Aiuti quater, approvato nel Consiglio dei Ministri del 10 novembre, chiarisce il passo almeno da qui a fine anno, sul quadro economico 2023 c’è ancora incertezza.

Le prossime settimane saranno decisive anche per il cantiere degli incentivi 2023 destinati alle imprese, in vista della Legge di bilancio: tra le altre, sono al vaglio del Ministero delle imprese e del made in Italy le attuali condizioni di Transizione 4.0, Nuova Sabatini, Fondo di garanzia PMI (fonte: Il Sole 24 Ore, 8 novembre 2022).

500 milioni necessari per la Nuova Sabatini

Andrà innanzitutto concertato con il Ministero dell’economia il rifinanziamento della Nuova Sabatini, per cui le stime dei tecnici indicano un fabbisogno di 500 milioni di euro. In discussione c’è un restyling della misura per collegare gli investimenti alla transizione ecologica, anche per impianti funzionali alla produzione di energia rinnovabile.

Chiuso l’iper-ammortamento; possibile ampliamento della Transizione 4.0

Con la fine dell’anno avrà fine l’era dell’iper-ammortamento, cioè il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali tradizionali. Sul tavolo c’è invece un ampliamento in ottica Green del piano Transizione 4.0, che preveda crediti d’imposta per investimenti finalizzati al miglioramento energetico ed ecologico. L’attuale struttura del piano, al di là di questa possibile “estensione verde”, non necessita di rinnovi: i crediti di imposta per i beni materiali e immateriali 4.0 copriranno investimenti effettuati fino a tutto il 2025, con coda fino a metà 2026 per le consegne.

Anche i bonus R&S per ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale restano in piedi: in questo caso fino al 2031; gli incentivi per innovazione tecnologica e design fino al 2025.

Formazione 4.0, si punta al rinnovo

In scadenza il prossimo 31 dicembre è invece il piano Formazione 4.0: pare tuttavia che il Ministero delle imprese e del made in Italy formalizzerà richiesta di rinnovo al Ministero dell’economia. Con l’eventuale proroga, il credito d’imposta Formazione 4.0 manterrebbe le aliquote maggiorate fissate dall’ultimo decreto Aiuti.

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Jessica Gaigher / The Founder

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