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Il “manager delle agevolazioni”: chi è e perché le imprese ne hanno bisogno

Sull’edizione de «Il Sole 24 Ore» datata 27 agosto 2024, la sintesi «Dai requisiti ai divieti: l’atlante ragionato delle agevolazioni», a cura degli specialisti Emanuele Reich e Franco Vernassa, introduce e valorizza il ruolo di una figura professionale oggi più che mai fondamentale nell’ambito delle scelte d’investimento delle imprese. Si tratta del “manager delle agevolazioni”. Ecco come viene descritto sul principale quotidiano economico nazionale e qual è la valenza strategica di una figura chiave per delineare la reale redditività di un progetto e la sua sostenibilità finanziaria.

 

«Estrarre dalle diverse e attuali agevolazioni fiscali una sinossi, cioè il riassunto/compendio, sintetica e schematica, non è questione semplice per le imprese: tante variabili, diversi campi d’azione e sovrapposizioni creano imbarazzo decisionale. La trama si dipana in modo caotico, intervengono consulenti e certificatori specializzati in diversi rami, i manager (tecnici, gestionali, amministrativi, finanziari) si rimpallano responsabilità e conoscenze: in sintesi, pare mancare una regia e un coordinamento professionale che conosca gli investimenti dell’impresa, imposti il lavoro, batta il tempo e porti a casa un buon risultato senza successivi strascichi sanzionatori. Stando così le cose si sta creando una nuova figura professionale, strategica e di livello, che potremmo chiamare “manager delle agevolazioni”». Così Emanuele Reich e Franco Vernassa, martedì 27 agosto 2024 su Il Sole 24 Ore, delineano i tratti di una specifica specializzazione, che attraverso una competenza “di nicchia”, possa fornire alle aziende il miglior orientamento in un ambito di estrema vastità, che si è stratificato e complicato negli anni.

Basti pensare che nel 2022 si è contata l’attuazione di 2.457 misure d’incentivazione al sistema produttivo (271 delle amministrazioni centrali e 2.186 regionali), con quota in salita a 2.616 includendo garanzie e misure dell’Agenzia delle Entrate. Questi i numeri dell’ultima Relazione annuale trasmessa dal MIMIT al Parlamento, a gennaio. Sono esorbitanti, e suggeriscono il primo motivo per cui affidarsi alla bussola di un tecnico: in un panorama così sconfinato, quali parametri considerare per selezionare l’intervento agevolativo coerente con l’identità e le aspirazioni dell’impresa?

Le complessità nella complessità

Il tema della complessità assume ancora maggiore rilevanza se si osserva che ogni elemento di questo sistema intricato è esso stesso un sistema intricato.

Per ogni agevolazione fiscale, ogni bando, ogni misura incentivante, ci sono vaste compagini normative, ciascuna differente e “fluida”, in costante divenire sotto gli occhi attenti dell’“addetto”.

Altrettanta eterogeneità incontra il “manager delle agevolazioni” volgendosi all’altro fronte, verso le imprese e le loro specifiche necessità di supporto all’espansione.

È così che la stessa agevolazione può essere driver di crescita per un’azienda e palla al piede per un’altra, seppur a fronte di uguali dimensioni, analoghi settori di attività o collocazione geografica. Com’è possibile?

Un ponte tra visione imprenditoriale e rigidità amministrativa

La spiegazione va lasciata al professionista e alla sua capacità di unire gli opposti, agendo come un ponte tra la visione dell’imprenditore e la rigidità delle procedure amministrative.

A questa figura “di mezzo”, dunque, il compito di affiancare l’azienda già durante l’embrionale pianificazione dell’investimento, del progetto o di sotto-progetti, ancora ben lontani dall’essere realizzati. In questa fase è possibile calcolare i costi da sostenere, vagliare le possibilità di finanziamento e le opportunità d’incentivazione accessibili in relazione alla peculiare identità dell’impresa.

In seguito alla prevalutazione e alla prima raccolta documentale, il manager delle agevolazioni sarà in grado di soppesare requisiti di ingresso o di esclusione per le singole misure o per una loro combinazione attraverso il meccanismo della cumulabilità. E individuare circoscritte percentuali di credito d’imposta o di contributo disponibili in relazione alle tempistiche previste per la realizzazione del progetto.

Attraverso una consulenza presente e personalizzata, per l’imprenditore diventa possibile delineare la reale redditività dell’investimento e la sua sostenibilità finanziaria, anche in base ai costi di compliance dell’agevolazione prescelta: quelli diretti per periti, certificatori, revisori (a volte obbligatori, spesso comunque imprescindibili per azzerare o limitare al massimo i rischi per il management) e quelli indiretti di gestione interna.

Supporto lungo tutto il ciclo di vita del progetto

Ecco che il “manager delle agevolazioni”, tratteggiato anche sulle pagine del Sole, non è solo chiamato a individuare e proporre un’opzione d’incentivazione tra le tante disponibili, ma a comprenderne appieno rischi e opportunità, sempre in linea con la strategia aziendale e le normative vigenti. Entrando, sì, in gioco da subito, nella fase iniziale di individuazione dei benefici fiscali; ma continuando a fornire supporto lungo l’intero ciclo di vita del progetto, adattando le strategie in base a eventuali modifiche normative e assistendo l’azienda nel rispondere tempestivamente a richieste di chiarimenti o integrazioni da parte degli enti preposti.

Per le aziende che vogliono tradurre la complessità burocratica in vantaggi concreti, quest’alleanza strategica fa rima con valore aggiunto e sicurezza.

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Jessica Gaigher / The Founder

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