Tecnologie avanzate, macchine capaci di ottimizzare i cicli e di efficientare i processi, concretizzando risparmi sensibili dai punti di vista economico e ambientale. Lo scorso 7 giugno, accanto ai rappresentanti della politica regionale, ad ANEPLA e ai portavoce di aziende leader dell’attività estrattiva, anche Agevola ha vissuto in prima persona la nuova realtà della cava, ambito in continua evoluzione. Un successo in termini di presenze e qualità dei contenuti proposti, l’ultima edizione di CavaExpoTech, si è tenuta nel bresciano, e ha acceso una luce sul presente della filiera e sulle sue attese per l’immediato futuro.
Una giornata dedicata alle relazioni, e all’aggiornamento tecnico e professionale. L’ultima edizione di CavaExpoTech, che ha avuto luogo una settimana fa presso Cave Vezzola a Lonato del Garda, ha annoverato anche Agevola tra gli espositori e tra i relatori che hanno vita alla tavola rotonda Innovazione, Digitalizzazione e Sostenibilità. L’ingegner Bruno Mosole, che dal 2018 coordina le operazioni peritali per conto di Agevola, con una particolare qualifica negli ambiti dell’automazione industriale e della transizione ambientale, ha portato la voce delle imprese che, anche lungo la filiera estrattiva, necessitano del sostegno dei contributi pubblici.
Un supporto necessario
Lo ha ribadito per primo Claudio Bassanetti, presidente di ANEPLA, associazione che da oltre 50 anni rappresenta il settore dei produttori estrattori lapidei e le imprese impegnate nella lavorazione del materiale inerte.
Bassanetti ha elencato nel suo intervento al convegno le tante sfide già vinte dal comparto, che ha sperimentato negli ultimi anni «un’evoluzione inimmaginabile. Non è falsa modestia dire che il nostro settore è leader assoluto dal punto di vista dei miglioramenti messi in atto nell’ambito della sostenibilità in pochissimo tempo».
Efficientamento capillare con sistemi di nuova generazione capaci di abbattere consumi ed emissioni, sfruttamento delle aree disponibili per la realizzazione di impianti dedicati alla produzione di energie rinnovabili, dal fotovoltaico flottante all’agrivoltaico. Tutte iniziative necessariamente accompagnate da confronti con la politica, chiamata a semplificare e velocizzare le procedure autorizzative e favorire accordi su scala nazionale.
Una nuova Transizione: 5.0
Da quanto emerso a CavaExpoTech, è evidente che la filiera e i suoi esponenti abbiano ben recepito quanto è necessario mettere a terra una nuova Transizione. Riduttivo chiamarla solo 4.0, o solo Green. Alle imprese, ma non soltanto, viene chiesto di rivedere le proprie politiche su vari fronti, agendo contemporaneamente sulla governance, sulla sostenibilità, sulla collettività. Un passo più in là, riassumibile nella cifra 5.0, che strizza l’occhio a quelle tematiche ESG che hanno trovato ampio spazio nel corso della tavola rotonda, in quanto chiavi d’ingresso di crescente importanza per gli appalti, oltre che per l’accesso alla finanza agevolata.
Green agevolato: la questione della frammentarietà
Se l’aspetto forse più urgente della direzione da intraprendere, nella rivoluzione 5.0, è la riduzione dell’impatto sull’ambiente, quali sono oggi i vantaggi economici, in ambito agevolativo, per le aziende che dimostrano un vero orientamento alla sostenibilità?
Proprio su questa tematica si è focalizzato l’intervento dell’ingegner Bruno Mosole a CavaExpoTech. «Le aziende che annoverano certificazioni ambientali o rating di sostenibilità avranno sempre più spesso una maggiore probabilità di accedere a prestiti agevolati e incentivi ad hoc per singoli progetti, guadagnando una precedenza nell’ambito dei bandi che vengono di volta in volta pubblicati, diversificati a seconda del settore», ha spiegato Mosole. «Questo solleva però il tema della frammentarietà. Le impese che vogliono investire nell’efficientamento energetico e nella circolarità, in una digitalizzazione che abbia concreti risvolti anche sull’impatto ambientale dei cicli produttivi, oggi devono orientarsi in una giungla di possibilità d’incentivazione molto mirate».
Concentrandosi ad esempio sulle incentivazioni previste per l’investimento nel fotovoltaico, si può notare come uno stanziamento accessibile da una media azienda edile del Piemonte, da marzo a settembre 2023, abbia caratteristiche completamente diverse, per forma agevolativa garantita, per importo concesso, per spese ammissibili, da un voucher proposto a una piccola impresa della provincia di Cosenza per lo stesso tipo di investimento, ma da febbraio a ottobre.
La richiesta di strutturalità
«Ciò di cui si sente il bisogno, soprattutto a livello del principale tessuto imprenditoriale del paese, quello costituito dalle PMI, è l’agevolazione strutturale, anche nell’ambito Green. In questo senso si può dire che dei passi in avanti siano stati fatti, anche se continuano ad essere necessari interventi ancora più incisivi», ha concluso l’ingegnere. «Io sono ottimista, perché ritengo che i segnali ci siano. Che le disposizioni sulla Nuova Sabatini nell’ambito Green siano un buon inizio su cui lavorare, nell’ottica di un futuro ampliamento della percentuale di fondo perduto, nonché allargamento della platea potenzialmente interessata. Oggi assistiamo all’avvio di un percorso promettente. Un segmento sul quale anche il nostro paese dovrà necessariamente essere protagonista, per restare al passo con altri stati che, al di là del confine, hanno già messo in campo importanti piani di sostegno dello sviluppo Green: come gli Stati Uniti, con circa 450 miliardi di dollari».